Il Cabrini avvia i suoi primi passi

 

 


“L’anno 1961, il giorno 10 ottobre, nella sede della Scuola (n.d.r. si trattava dell’I.T.F. M.Pia), convocato e presieduto dal Presidente avv. Giuseppe Acquaviva, si riunisce il Consiglio di Amministrazione per trattare il seguente O.d.G.:
1. Istituzione di sezioni di Istituto professionale;
2. omissis ceteris.
Sono presenti i consiglieri ing. Salvatore Spallitta, avv. Gregorio Pasanisi, prof. Angelo Vincenzo Curci, preside della Scuola e segretario del Consiglio, rag .Dario Maggio, segretario economo della scuola.
Il Preside informa il Consiglio che in data 3 ottobre 1961, con nota 5170, è giunta l’autorizzazione per il funzionamento presso il nostro Istituto di due sezioni di istituto professionale femminile.
La determinazione della qualifica è demandata al Consiglio di Amministrazione, d’intesa con il Provveditore agli Studi, il Consiglio Provinciale Istruzione Tecnica, gli Enti economici locali”.
L’atto di nascita, o, meglio, del concepimento della nostra scuola consente di caratterizzare una sorta di identikit originario, che, se si vuole essere fedeli alle origini, pur nel necessario adattamento alle esigenze della modernità, non si può trascurare.
I fondatori succitati facevano esplicito riferimento alle “esigenze dell’economia locale in vista dello sviluppo economico e turistico della zona” e, sulla base di tali ragioni, proposero all’approvazione Ministeriale l’istituzione della qualifica di “sarta per bambini” (settore abbigliamento) e “accompagnatrice turistica e addetta agli uffici turistici” (settore del turismo e dei servizi sociali).
Dopo nemmeno due mesi, il 29 novembre del 1961, si riuniva nuovamente il Consiglio di Amministrazione per trattare il seguente O.d.G.:
1. Organizzazione nuovo Istituto professionale Incarico Segretario Economo;
2. Organizzazione nuovo Istituto professionale Nomine Insegnanti.
All’interno dello stesso il preside riferisce che, a seguito di quanto disposto dal Ministero e deliberato dal Consiglio, erano state regolarmente effettuate le iscrizioni e l’istituto avrebbe potuto iniziare il regolare funzionamento proprio l’indomani (30 novembre 1961).
Non mi appare inutile ricordare come il preside Curci avesse ottenuto dal Consiglio di Amministrazione del “Consorzio provinciale per l’istruzione tecnica” il finanziamento di un corso preparatorio per l’accesso all’istituto professionale delle giovani che avessero compiuto il 14° anno di età e fossero sprovviste del titolo di studio.
Era dunque nel DNA della nostra scuola preoccuparsi delle giovani generazioni, e, soprattutto, di quelle appartenenti a ceti sociali meno abbienti, proprio quelli in minima consuetudine con la scolarità superiore: non è difficile, perciò, immaginare che il carisma di tali fondatori e l’intuizione che presiedeva al loro impegno organizzativo fu il necessario mix che condusse centinaia e poi migliaia di famiglie ad iscrivere le loro figlie ad una scuola che ne considerava le necessità più vere e le indirizzava verso studi con forte risvolto operativo, di recupero che fu insieme sociale e culturale.
Nella stessa adunata del 29 novembre 1961 fu affidata la funzione di Segretario Economo al rag. Vincenzo Altavilla applicato di segreteria dell’Ist. Tecnico Maria Pia, e si deliberò di conferire i primi incarichi di insegnamento per l’anno scolastico 1961/62 a docenti del nostro istituto, alcuni parzialmente già impegnati presso altre scuole (fra esse l’annessa scuola media Maria Pia); altri di primissima nomina e/o provenienti dal mondo delle professioni (fra loro il rag Costa, direttore dell’E.P.T. ed esperto in organizzazioni ed attività turistiche).
Ulteriore puntello al consolidamento della neonata nostra istituzione scolastica fu l’assegnazione oraria che la Giunta Municipale presieduta dal Sindaco Spallitta deliberò l’11 febbraio 1963.
“Premesso che il sig. Provveditore agli studi, con nota 5865/1 del 15 maggio 1962, ha comunicato a questa Amministrazione che nell’anno scolastico 196162 erano in funzione presso il locale Istituto tecnico femm. “Maria Pia”, in via sperimentale, due sezioni di istituto Professionale Femminile…: che con la predetta nota veniva altresì comunicato che il Ministero della Pubblica Istruzione, accogliendo la proposta formulata dallo stesso Provveditore agli studi, era venuto nella determinazione di istituire ex novo in questa città, a decorrere dall’anno scolastico 196263 un autonomo Istituto Professionale Femminile, il quale poteva essere dotato di sede propria, usando i locali di proprietà comunale in via Dante, ove è allocato l’istituto tecnico femminile “Maria Pia”; che con successiva nota, lo stesso Provveditore ha confermato la istituzione dell’Istituto professionale Femminile con decorrenza dall’anno scolastico 196263;
……DELIBERA
1. di assumere, a carico del bilancio comunale, gli oneri previsti dalla legge in ordine al funzionamento dall’anno scolastico 1962/63 del nuovo istituto professionale di questo capoluogo”
Fu la necessaria premessa per l’avvio della storia autonoma di un’istituzione nata come “corsi aggregati dell’istituto tecnico femminile” pertanto debitrice nei confronti dello stesso dei primi 9 milioni finalizzati all’avvio del primo anno di vita dei due corsi iniziali, ma, soprattutto, dell’intuizione sociale e civile, oltre che pedagogica e didattica, che ha presieduto alla sua nascita.
Averne recuperato, in un tentativo di fedele rievocazione documentaria, i primi passi, ancorché non finalizzato ad alcun gusto per l’antiquariato storicopedagogico, sarà la necessaria premessa per costruire e/o ricostruire il senso di una direzione, la fedeltà alle origini, la capacità di innovare nella fedeltà ad assunti irrinunciabili.
Di lì, dunque, si partì per un’avventura che portò la nostra scuola addirittura all’eclatante risultato di 105 classi per circa 240 professori, 2400 alunni, 60 appartenenti al personale ATA, con diverse sedi succursali disseminate sul territorio provinciale.
Si potranno, pertanto, comprendere le osservazioni di uno di quei pionieri il rag. Altavilla che, ad una serie di domande dello scrivente sulla vita scolastica di quegli anni, evidenziava l’enormità dei problemi, cui doveva necessariamente corrispondere un’assiduità di impegno, che non aveva limiti di tempo e che fu il crogiuolo attraverso cui una generazione di futuri Segretari si sarebbe formata, dai Giudetti ai Sara’.
Naturalmente, fin dall’inizio, nonostante l’illuminata conduzione di un solo preside, il prof. Curci, cominciarono a diversificarsi le esigenze, comprese quelle di spazio, che avevano condotto l’Amministrazione Comunale a realizzare un’ala diversa, che fu occupata dall’allora Scuola di Avviamento “Maria Pia”.
La maggiore soddisfazione, però, fu quella di ricevere richieste per la collocazione nel Centro Nord della nostra Nazione, di diverse alunne, cui sarebbe stato fornito, oltre al salario, il vitto e l’alloggio: fu il riconoscimento diffuso di un valore dell’Istituto che aveva travalicato i confini provinciali.